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Dal progetto al Facility Management, il modello 3D è sempre più un database.

Testimoniaza del cliente // Architecture, Engineering & Construction Collection - Revit - Navisworks

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Mpartner: il Campus Universitario di Humanitas viene sviluppato simultaneamente per le componenti architettonica, strutturale e impiantistica con la Collection.

La società

L’avvincente skyline che identifica a colpo d’occhio la città di Milano è solo la parte più visibile di un insieme di progetti a elevata complessità alla guida dei quali operano realtà specializzate nel coordinamento interdisciplinare di tutti gli aspetti fondamentali per il settore delle costruzioni.

Una parte del merito della riqualificazione della metropoli lombarda va senza dubbio a Mpartner, società milanese di Project & Construction Management attiva dal 2005 che riunisce professionisti in ambito ingegneristico, architetturale, impiantistico e della sostenibilità. Mpartner si occupa infatti della gestione dell’intero processo edilizio dalle fasi iniziali al cantiere, incluse le attività di coordinamento ed esecuzione di tutte le suddette competenze specialistiche.

“Nel nostro lavoro la gestione parametrica dei progetti attraverso il BIM e l’impiego di Autodesk AEC Collection è centrale”, precisa Daniela Franzosi, architetto e partner di Mpartner. “L’utilizzo di un modello digitale è importantissimo perché ci  consente di integrare le diverse discipline, di condividere con il committente del progetto quale sarà il risultato finale già dalle fasi iniziali, e di avere a disposizione sullo stesso modello tutti i dati e le informazioni aggiornate”.

La sfida

Grazie a questo innovativo approccio Mpartner si è occupata della progettazione esecutiva e costruttiva architettonica, e del coordinamento generale della progettazione strutturale ed impiantistica per il Nuovo Campus Universitario dell’ospedale Humanitas, a Pieve Emanuele, realizzato su commissione di Colombo Costruzioni S.p.a. e Landi S.p.a. “Il progetto ha compreso la realizzazione dell’Hub, che comprende le aree comuni come la biblioteca e gli spazi dedicati alla ristorazione, e dell’edificio della Didattica in cui sono previste le aule e la parte di uffici per il rettore e i docenti”, chiarisce Andrea Matricardi, progettista e partner di Mpartner.

“Abbiamo quindi collegato i due edifici con una piastra seminterrata contenente tutte le attrezzature impiantistiche e  l’accesso al terzo edificio, sede dei laboratori della Ricerca”. Il campus è completato da una quarta costruzione adibita a struttura destinata all’Accoglienza con gli alloggi e ad altri spazi collettivi.

"L’approccio BIM ha costituito una decisiva opportunità di rinnovamento e ci permette di lavorare in modo più efficiente attraverso processi industrializzati."

—Daniela Franzosi, Architetto e partner, Mpartner

 

Immagine gentilmente concessa da Mpartner

Autodesk AEC Collection migliora tutte le fasi della progettazione multidisciplinare in ambito edilizio sino alla gestione più efficace di quanto costruito.

La soluzione
L’impiego degli strumenti compresi della suite Autodesk AEC Collection ha permesso al team di progettisti di Mpartner di sviluppare simultaneamente su un modello multidimensionale le diverse componenti architettonica, strutturale e impiantistica del campus. “L’uso di Autodesk Revit ci ha permesso di sviluppare il modello 3D”, sottolinea Omar Bianchini, BIM Manager di Mpartner. “Abbiamo riprodotto in versione digitale tutta la parte strutturale sulla quale ci è stato possibile sviluppare tutta la parte di impianti, dalla distribuzione alla componentistica”.

Questa funzionalità è risultata importante anche ai fini della manutenzione, una volta consegnato l’edificio. “Abbiamo  integrato tutti gli oggetti con i parametri personalizzati per poi essere gestiti e interrogati da software esterni utilizzati dal committente”, continua Bianchini. “Questo consentirà di avere sempre sotto controllo tutti i dati relativi alle componenti  ingegneristiche, architettoniche e impiantistiche del Campus per interventi proattivi ed efficaci di Facility Management”.

L’utilizzo di Autodesk Navisworks ha quindi permesso la verifica di interferenze sul campo tra le parti architettoniche e  impiantistiche, abbattendo i rischio di errore in fase di cantiere. “Le funzionalità di Clash Detection di Navisworks ci  consentono di risolvere sul modello digitale le interferenze in tempo reale”, aggiunge Bianchini. “Avere a disposizione un  progetto costruttivo completo di tutto ciò prima di andare in cantiere permette di evitare rischi che, con il procedimento tradizionale, potrebbero compromettere la fase di costruzione”.

I risultati

“L’uso di Autodesk AEC Collection ci permette un aumento della produttività”, precisa Matricardi. “Possiamo avere un riscontro immediato e ottenere una visione in 3D del comportamento dei singoli componenti rispetto al contesto. Tramite Revit possiamo quindi facilmente produrre tutta la documentazione necessaria comprensiva delle informazioni e i dati aggiornati in corso d’opera”.

Ma il vero vantaggio di questo approccio è la quantità di informazioni messe a disposizione sulle geometrie, sulle prestazioni degli edifici che Mpartner progetta e sulla componentistica, che saranno utili anche per una efficienza senza confronti nella manutenzione. Tutto ciò consente infatti di adottare processi automatizzati che contribuiscono a migliorare il modo di progettare.

“È impossibile paragonare l’approccio tradizionale con quanto reso possibile dall’approccio BIM e dall’uso di Autodesk AEC Collection”, conclude Franzosi. “Non abbiamo più a che fare con un progetto ma con un database”. La precisione e la velocità con cui è possibile verificare gli avanzamenti dei costi di realizzazione di un’opera - già in fase progettuale - permettono infatti di pianificare con il massimo dettaglio tutte le fasi della costruzione. “L’uso di questo approccio offre una decisiva opportunità per rinnovare il settore in cui operiamo, permettendo alle realtà come la nostra di lavorare in modo più efficiente e seguendo processi più industrializzati”.

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