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Pensare le automobili e pensarle in funzione di come sarà la mobilità del futuro e dell’impatto che avrà sulla vita delle persone e di chi vorrà esserne alla guida. Questa è la vision di Granstudio, il laboratorio creativo guidato da Lowie Vermeersch che concentra, nella sede di Torino, più di trenta tra progettisti e designer che mettono la loro passione e la loro esperienza nel mondo dell’automotive.
Già a fianco di alcuni tra i più prestigiosi brand del settore, Granstudio è stata scelta anche per progettare lo stile della nuova Dallara Stradale, la prima vettura omologata da strada dell’omonima casa costruttrice di Varano De’ Melegari.
“Granstudio nasce dal desiderio di allestire un workplace per permettere ai nostri collaboratori di lavorare con la massima flessibilità e condividere la loro passione e l’attenzione alla qualità del risultato”, precisa Lowie Vermeersch. “Il progetto sviluppato per Dallara costituisce un esempio del nostro modo di progettare automobili: un team ristretto, esperto, appassionato e che lavora a stretto contatto, una rarità in un settore dominato da strutture che operano spesso a compartimenti stagni e hanno occasioni di collaborazione solo durante i meeting”. Un fattore che ha fatto la differenza per Granstudio, permettendo la continuità del processo di sviluppo in tutti i progetti ed un confronto efficace con il cliente.
L’approccio alla base della vision di Granstudio è reso possibile dal Digital Prototyping: un modello virtuale sul quale operare simultaneamente a più mani e perfettamente rappresentante il prodotto finale. Le soluzioni Autodesk consentono al team di sviluppo di provare sul campo linee, materiali, interferenze e resa finale, accelerando il time to market senza compromessi, anzi migliorando la qualità del risultato.
“La nostra passione si riconosce nel risultato, incredibilmente semplice e naturale, frutto del lavoro di persone e mai di strategie marketing”, continua Vermeersch. Un aspetto che va individuato nell’approccio moderno ma non privo di umanità, una peculiarità con cui Granstudio è riuscita a mantenere un collegamento saldo con le radici del fare automobili in Italia. Non solo. Granstudio utilizza strumenti Autodesk per la progettazione e lo sviluppo che consentono di svolgere il lavoro completamente su un modello digitale.
Il risultato? prodotti semplici ma all’avanguardia, in linea con la filosofia Granstudio. “Con le funzionalità delle soluzioni Autodesk è possibile tornare a progettare automobili in pochi: basta un hardware potente, al servizio della creatività dei nostri designer e della sensibilità dei nostri progettisti”.
"Con gli strumenti Autodesk ci è possibile sperimentare ogni dettaglio dello stile e migliorare
la qualità del nostro lavoro."
La soluzione
Per lo sviluppo dello stile di tutti i suoi progetti, Granstudio utilizza Autodesk Alias. “Alias, tra tutti gli strumenti a disposizione, è quello che offre maggiore flessibilità in fase di progettazione”, sottolinea Luca Margonari, Chief Virtual Modelling. “Con Alias siamo in grado di garantire che lo sviluppo di un’idea di stile segua un processo omogeneo lungo tutte le sue fasi, indipendentemente da chi contribuisce alla lavorazione”. Il necessario avvicendamento di professionalità diverse al completamento del modello virtuale in Alias consente infatti di ottenere il massimo soprattutto nel momento in cui stile e ingegneria convergono. “Alias svolge anche un importante ruolo di tramite verso gli altri software che utilizziamo, grazie alle sue funzionalità di conversione delle matematiche”. Si tratta di un fattore che in passato aveva reso più complessa la gestione dei processi di lavorazione. “Da quando è un nostro standard non abbiamo più sofferto casi di incompatibilità in fase di conversione, e questo ci consente oggi di sfruttare l’interoperabilità tra gli applicativi e Alias, a tutto vantaggio della qualità del prodotto finito”.
Granstudio ha inoltre introdotto una piattaforma di realtà virtuale che, con l’utilizzo di un visore (nel caso di Granstudio il dispositivo HTC Vive) consente un’efficace visualizzazione in scala 1:1 dei modelli. “La rappresentazione del prototipo attraverso il visore 3D ci permette di trasmettere al meglio le sensazioni dei modelli fisici in un ambiente virtuale, e di valutare dal vivo aspetti come materiale e finitura, che sono oramai prioritari nel dare una direzione allo stile”, aggiunge Giovanni Piccardo, Chief Styling. “Poter disporre di uno strumento in grado di dare feedback reali della geometria in fase di d esign è qualcosa di fenomenale, ci aiuta a risolvere molti dubbi e di verificare le modifiche in tempo reale senza aspettare la fresatura di un prototipo fisico”.
Si tratta di una componente del processo di progettazione dello stile su cui Granstudio sta investendo molto e in cui VRED gioca un ruolo decisivo. “Nel nostro nuovo ufficio stiamo prevedendo in ogni sala meeting un teatro per la realtà virtuale ispirato al centro VR Autodesk di Monaco di Baviera”, precisa Piccardo.
VRED è decisivo soprattutto per il design degli interni, dove la flessibilità di personalizzazione è indispensabile. “Per noi è sempre più importante poter valutare l’ergonomia degli spazi e l’esperienza dei movimenti nell’abitacolo, impossibile sullo schermo”, continua Piccardo. “Grazie a VRED e all’ambiente di realtà virtuale il designer può effettuare valutazioni e modifiche in tempo reale, questo ci consente possibilità illimitate e tempi ridotti di esecuzione”.
Il Digital Prototyping sta trasformando tutti i settori della progettazione e del design e non sorprende quindi il cambiamento di forma mentis di chi, unendo creatività a ingegneria, è in grado di sfruttare l’innovazione tecnologica per dare forma all’eccellenza del Made in Italy anche in campo automobilistico. “Oggi l’impiego del software per la mera concretizzazione di idee già presenti nella mente dei creatori è superato”, continua Simone Brevigliero, Senior Partner.
“In Granstudio le soluzioni Autodesk sono parte del processo creativo. Non si modella più per replicare un’idea, ma si sperimenta ogni dettaglio della superficie con una flessibilità senza confronti”.
Nel caso della Dallara Stradale il risultato è un perfetto equilibrio tra purezza e performance. “Come partner creativi del progetto avevamo il compito di dare alla vettura una linea pulita e senza tempo, ma sempre guardando agli obiettivi di performance e aerodinamica, cardini del genio di Dallara”. Il successo del progetto deriva anche dalla possibilità di valutare immediatamente le superfici rispetto ai volumi e comprendere nel modo più realistico possibile il carattere che la vettura vuole esprimere.
Un approccio che sarà sempre più decisivo anche nella progettazione di soluzioni di mobilità del futuro, ramo in cui Granstudio, forte di un’indole altamente innovativa, sta investendo con iniziative di ricerca e sviluppo. “Il nostro obiettivo è di mettere sempre l’uomo al centro di quello che facciamo”, conclude Brevigliero, “la tecnologia è un valore aggiunto in grado di aiutarci a rispondere alle sue necessità”.